Dal 1364 il pregiato vitigno autoctono di dossèt,
che da nome al Dolcetto,
è citato per essere - uva e vino dal profumo raro
- preziosa
merce di scambio tra il territorio dell'Alto Monferrato
e la corte di Giulio II Papa, raffinato cultore di
arti sacre e profane.
Buon intenditore.
Così, gelosamente e saldamente legato alla terra
d'origine,
Doublè, dossèt della Carpeneta,
unisce e insieme offre
amor sacro e amor profano.